29 febbraio 2008

Comunicato di solidarietà a Luisa Morgantini

Esprimiamo la nostra solidarietà a Luisa Morgantini , designata in qualità di vicepresidente a rappresentare il Parlamento Europeo alla cerimonia delle Caserme Rosse, per gli attacchi immotivati e strumentali a lei rivolti da alcuni esponenti della comunità ebraica bolognese.
Luisa Morgantini è da decenni impegnata a creare ponti di pace a partire dalla relazioni con donne israeliane e palestinesi, ma anche con tutte/i coloro che, amanti della pace, hanno lavorato per una soluzione equa e rispettosa dei diritti di tutti nel conflitto israelo-palestinese.
E’ stata fondatrice della rete internazionale delle Donne in Nero che, è utile ricordare, partì dall’iniziativa di un gruppo di donne israeliane che decisero dal 1987 di opporsi all’occupazione israeliana dei territori palestinesi. Da lì iniziò la costruzione di una rete di solidarietà con questa lotta che riconosceva l’ “asimmetria” delle forze in campo e a partire da una scelta non violenta si schierava per la soluzione “due popoli-due stati”, come quella che meglio avrebbe potuto non solo favorire la pace ma permetterne la durata.
Come Donne in Nero di Bologna ribadiamo la nostra solidarietà a Luisa Morgantini , ma ci sentiamo colpite anche in prima persona perché dire ” Chi rinnega Israele rinnega la Shoà” crea un parallelo doppiamente falso, nel senso che suggerisce che la critica alle politiche dei governi israeliani nei confronti della popolazione palestinese coincida con la negazione dello Stato d’Israele e di conseguenza con quella della Shoà.
Tutte noi abbiamo invece nella nostra formazione politica e ideale la memoria della Shoà come uno dei fondamenti del nostro agire e delle nostre pratiche, tese a lottare contro ogni forma di oppressione con modalità non violente e a promuovere la pace.
Il riconoscimento della Shoà e dello Stato d’Israele non può che essere disgiunto dalla disapprovazione nei confronti dell’occupazione dei Territori palestinesi, della costruzione del muro attorno ai villaggi , dei check-point, dell’assedio di Gaza, dello sradicamento degli ulivi, della distruzione delle case, degli omicidi mirati, anche di bambini e di tutte le altre forme di violenza di cui non vogliamo tacere per non essere complici.
Per questo sentiamo vicini a noi le tante amiche e amici Israeliani che in varie forme hanno espresso con coraggio il loro dissenso.

Donne in Nero, Bologna